sabato 17 maggio 2008

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Innanzi tutto scusate per la lunghezza dell'articolo. Poi scusate anche per l'abuso di frasi per inciso (quelle tra parentesi), che spezzano la frase e fanno perdere il filo del discorso, rendendo più lunga e faticosa la lettura. La roba che ho scritto qui sotto può sembrare una discussione da bar. In realtà lo è, ma se non vi fermate e continuate a leggere scoprite che ci sono scritte un sacco di cose interessanti, specie nella seconda parte che tratta di questioni più serie. Ad un certo punto c'è un video che dura circa 2minuti, così vi ho risparmiato qualche riga scritta... Basta scrivere. Vi lascio alla lettura.

Da recenti statistiche dell'ISTAT risulta un dato sconcertante: in Italia ci sono 110 cellulari ogni 100 abitanti! Al mondo ci batte solo Hong Kong. Ecco perchè oggi voglio dare vita alla campagna: “Italia, butta il cellulare nel c...assonetto differenziato!” per ridimensionare l'uso del cellulare in Italia. (presto farò anche il banner)
Perchè non nel cesso? Per il semplice motivo che un cellulare usato che non usiamo più può essere “riciclato”: se è recuperabile viene riparato e rimesso sul mercato a basso costo nei paesi poveri, se è irriparabile ne vengono comunque recuperate delle componenti, che possono quindi essere riutilizzate senza impoverire ulteriormente i giacimenti del nostro pianeta. Tenere il cellulare nel cassetto per non utilizzarlo mai più mi sembra una cosa stupida ed inutile.
Perchè questo dato, visto che l'Italia è un paese spaccato in due dalla tecnologia (il 50% della popolazione è "terrorizzato" dalla tecnologia)? Boh, io non lo so. Forse la tendenza dell'italiano medio a conservare inutilizzato il vecchio cellulare (o meglio, i vecchi cellulari, quelli che non gli servono più), come se avesse il sogno di dar vita un giorno a un museo del cellulare, gioca il suo ruolo. Sta di fatto che il fenomeno dell'abuso del cellulare in Italia comincia fin dalla tenera età di 12 anni (la fascia che ne fa maggiore uso è quella compresa tra i 12 e i 17 anni di età).
Secondo alcuni il problema è psicologico, vi è chi parla addirittura di malattia: il cellulare aiuterebbe la persona (specie i/le ragazzini/e ed i/le ragazzi/e) a relazionarsi con gli altri e a sentirsi accettata; più il modello è nuovo e sofisticato, maggiore sarebbe il grado di accettazione sociale; di qui la tendenza a cambiare cellulare molto spesso per comperare ogni volta l'ultimo modello (che ci puoi vedere anche i film su uno schermo delle dimensioni di un post-it 35x51mm; proprio utile!...).
Può darsi anche che la responsabilità sia della società del consumo, che non ci permette più di distinguere quali sono i beni veramente necessari e quali quelli futili, cosicchè ci troviamo a sprecare denaro per acquistare cose inutili e a mettere i beni di prima necessità più in basso nella lista delle priorità.
Ma magari la colpa è anche del senso diffuso di insicurezza, che ci spinge a dotarci del cellulare per gli eventuali casi di emergenza/pericolo. Ed ecco che il genitore compra al proprio figlio/a, iscritto alla scuola elementare, un cellulare (nuovo e magari anche il più sofisticato: guai se fosse di seconda mano o comunque un modello poco recente! Non si sa mai, magari il cellulare se non è l'ultimo uscito, forse non è abilitato a chiamare il 113...). Ma naturalmente il bambino, in quanto tale, non considera minimamente la possibilità che il cellulare possa essere uno strumento per le emergenze (perchè, esiste una parola che suona così male? “Emergenza”... chissà cosa significa?!), e non ha nemmeno la capacità di gestire dei soldi, specialmente se questi sono virtuali (mi riferisco al credito del cellulare). E siccome il genitore non pone al figliolo nessun “vincolo di bilancio”, lui, da bravo bambino, butta via un sacco di soldi per mandare di continuo sms a un amichetto/a: uno con scritto “c”, un altro con scritto “i”, un altro ancora con scritto “a” e l'ultimo con scritto “o”; tutto ciò senza rendersi conto che sta buttando nel cesso lo stipendio della mamma. E la mamma lì a pagare ricariche su ricariche (MAI dire al bambino di sprecare meno danaro, potrebbe provocargli delle cause di stress), contenta perchè così suo figlio è al sicuro dai pericoli del mondo ed è accettato dai suoi amichetti (che il cellulare ce l'hanno tutti...). Contenta lei... Ma c'è di più: un bambino non ha la percezione del valore economico delle cose, quindi non userà mai il suo gioco preferito (anche se comprato ai fallimenti al prezzo di 1,50€) per percuotere qualche altro oggetto, ma si divertirà tantissimo a smartellare ovunque col suo nuovo cellulare da 348€ ! E la mamma contenta (guai a sgridare un bambino, potrebbe rimanere traumatizzato e da grande diventare un violento!), tanto c'è ancora lo stipendio di papà da sprecare! E poi ci sono i parenti, che possono regalare un nuovo cellulare per la comunione, la cresima, ogni compleanno, e (perchè no?!) anche per ogni onomastico. Contenti loro... Comunque anche questo massiccio possesso di cellulari può rivelarsi utile: se sei in un'isola deserta con due cellulari, una radio, un cd ed una gallina, puoi sempre trovare il modo di sfamarti cuocendo le uova della gallina con la tecnica più celebre del web...
Ci sono però degli effetti collaterali.
Numerosi studi hanno messo in evidenza che gli effetti delle onde elettromagnetiche sulla salute dell'uomo non sono affatto positivi. La radiazione EM (ElettroMagnetica, nda) ha effetti nocivi su sistema immunitario, sintesi degli enzimi, sistema nervoso, apprendimento, umore e schemi comportamentali; spesso essa è correlata a problemi come vari tipi di tumore (soprattutto al cervello, all'occhio, all'orecchio e leucemia), aborti spontanei, malformazioni congenite, sindrome da affaticamento cronico, mal di testa, stress cronico, nausea e problemi cardiaci, autismo, disturbi di apprendimento, insonnia e morbo di Alzheimer. La radiazione elettromagnetica è in grado di alterare i delicati equilibri ormonali dell'organismo, scombussolando così la capacità del nostro organismo di regolare processi fondamentali. In realtà in passato si pensava che solo l'effetto termico, cioè il riscaldamento dei tessuti, fosse dannoso per i tessuti stessi. Attualmente i cellulari non dispongono di energia sufficiente a riscaldare i tessuti.
Rimane però il problema degli effetti delle c.d. onde portanti (cioè le onde emesse e ricevute dall'antenna del cellulare e che trasportano le informazioni) e della radiazione di campo prossimo (detta anche pennacchio di campo stazionario, che si diffonde dall'antenna verso l'esterno per circa 15-18cm in tutte le direzioni). Esse possono causare diversi problemi biologici: distruzione della barriera emato-encefalica (una specie di filtro dei vasi sanguigni che non permette a sostanze chimiche pericolose di arrivare al tessuto cerebrale sensibile e provocare la frammentazione del DNA), danno genetico (dovuto al dissesto della capacità della cellula di riparare se stessa; si può riscontrare nella presenza di micronuclei nel sangue, cioè di frammenti di DNA circondati da membrana che non hanno alcuna finalità fisiologica), interruzione della comunicazione da cellula a cellula (comunicazione che avviene attraverso segnali elettromagnetici a bassa frequenza e attraverso reazioni chimiche) e aumentato rischio di cancro.
Sono stati da poco pubblicati i risultati di un recente studio europeo riguardo alle interazioni tra l'uso del cellulare e la produzione di proteine da parte delle cellule. Non mi dilungo a raccontarlo, ma vi metto a disposizione il collegamento al servizio andato in onda su Tg Leonardo (Rai3): è chiaro e dura pochissimo, per vederlo clicca qui.
[prima di continuare a leggere oltre guarda il video]
Un altro studio un po' meno recente, condotto in Ungheria (Università di Szeged), ha trovato una correlazione tra l'uso “molto attivo” del cellulare e la produzione di sperma nell'uomo (produzione di sperma ridotta del 30%, con deterioramento sia della concentrazione sia della mobilità degli spermatozoi). I soggetti più a rischio sono gli uomini che portano il cellulare nell'apposita custodia attaccata alla cintura o nelle tasche dei pantaloni (il rischio c'è anche per le donne... ma nel loro caso il problema non riguarda lo sperma!).
Tutto ciò è legato al fatto che l'esposizione a frequenze radio emesse da cellulari e dispositivi di comunicazione wireless (frequenze non conosciute dai recettori delle nostre cellule, che le considerano, come un pericolo) producono una risposta di chiusura protettiva della membrana cellulare, distruggendo la comunicazione intercellulare e favorendo la formazione di radicali liberi all'interno della cellula (che non riesce ad espellere le tossine e prodotti di scarto, e non può far entrare gli elementi nutritivi).
Per la verità bisogna dire anche che il telefonino non è l'unico responsabile: questi segnali possono essere causati da un'ampia gamma di fattori, ciò però non assolve il cellulare.
Spesso capita di sentir dire che è meglio usare l'auricolare perché è meno nocivo: non è vero! Anzi, gli auricolari possono aumentare del 300% l'emissione di radiazioni nel cervello. Anche la tecnologia Bluetooth è nociva; particolarmente nociva.
Ora, però, passiamo ad altro: le onde elettromagnetiche del cellulare disorientano le api. Apicoltori di tutto il mondo hanno visto scomparire i loro sciami in poco tempo perchè queste odiate ma utilissime creaturine non sono riuscite a trovare la strada di casa. Le conseguenze della morìa di api (in Italia circa 55miliardi di api sono venuti a mancare) possono essere catastrofiche: “Se l'ape scomparisse dalla faccia della Terra all'uomo non resterebbero che 4 anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente più piante, niente più animali, niente più esseri umani”: questa frase, attribuita ad Einstein, non ha bisogno di essere spiegata. Se muoiono le api ci saranno gravi problemi in agricoltura, nel regno vegetale in genere (e non solo), a causa della esagerata diminuzione dell'impollinazione dei fiori (solo in Italia le api impollinano un terzo di tutte le coltivazioni), con conseguenze gravissime sulla vita degli animali (compreso l'uomo). Inoltre le api sono importanti come indicatori di inquinamento: analizzando i pollini raccolti da questi insetti si può arrivare a conoscere il tasso di inquinamento delle zone di raccolta.
E poi per chi ama il miele sarà la fine!
E verrà a mancare un ricostituente importante come la pappa reale!
Infine, la scomparsa delle piccole operaie gialle e nere causerà traumi infantili a molti bambini: chi mai potrebbe resistere alla morte dell'Ape Maia?!
E' pur vero che le cause della moria di api sono molteplici e diverse: insetticidi (in particolare neonicotinoidi), coltivazioni OGM, cambiamenti del clima (per gli effetti sulle fioriture), virus, batteri e acari (oltre -ovviamente- alla radiazione EM).
Ma torniamo al cellulare: è buffo, forse divertente, per alcuni anche esilarante vedere persone che camminano da sole parlando e gesticolando come dei matti. Essere derisi solo perché stiamo parlando al telefono non è mica bello. Potrebbe addirittura diventare un motivo (insieme ad altre circostanze accidentali) di depressione...(ok, questa potevo risparmiarmela...)
E anche il fastidio di cellulari che squillano in continuazione in ogni luogo, nelle circostanze più impensate e nelle situazioni meno opportune: due palle!
Per non parlare poi del deturpamento ambientale dovuto all'installazione sempre più copiosa di antenne per ottenere una maggiore copertura di rete, data la diffusione dei cellulari (forse anche questa potevo evitare di scriverla...). Secondo alcuni queste antenne sarebbero una delle cause di alterazioni del clima e della piovosità, ma non ho mai approfondito la questione, quindi mi limito a questo accenno.
Sono in molti a sostenere che vi sia uno stretto legame tra queste antenne (come pure le onde del wi-fi) e disturbi come mal di testa frequenti e cefalee, disturbi della concentrazione, nervosismo e ansia (è curioso il caso recente della Francia, o di qualche città della Francia: dopo aver installato il wi-fi in uffici pubblici, biblioteche, musei, etc., esso è stato disinstallato a causa dell'insorgere dei problemi sopracitati nei funzionari e nel personale che lavorava in quei luoghi... o qualcosa del genere... la mia memoria a lungo termine ogni tanto va in vacanza, quindi chiedo scusa se a qualcuno risulti che le circostanze accidentali del caso da me frettolosamente descritto siano un po' diverse, ma il succo della questione è lo stesso); anche qui mi limito a poco più di un accenno perché ho già detto molto sopra, in relazione agli effetti della radiazione EM sulla salute dell'uomo.. E' molto interessante anche la questione delle antenne ELF, ma non vorrei andare troppo fuori tema, quindi non ne parlerò adesso.
Per aggiungere qualche altro problema si può parlare anche dello spreco di energia elettrica, indispensabile per ricaricare la batteria del cellulare. Visti i problemi sulla produzione dell'energia non mi sembra ragionevole che essa venga sprecata in maniera così futile... (Chissà se esiste il cellulare a energia solare? Potrebbe essere l'invenzione del secolo... Allora perchè non creare il cellulare a energia eolica, o idrica. Ancora meglio, il cellulare a biomasse!...).
Evito di aggiungere altra roba, sennò rischio di cominciare a scrivere delle cazzate che potrebbero far perdere di credibilità a questo bell'articolo e che vanificherebbero il mio tentativo di eliminare il cellulare dalla faccia della terra... Ripeti con me: “SPEGNI IL CELLULARE E BUTTALO NEL C...ASSONETTO DIFFERENZIATO!”. Diffondi anche tu questa campagna in tutto il mondo! ...Ora scusate, ma il mio cellulare sta suonando. Vado a rispondere. Ciao

*Se sei stato così coraggioso e paziente da leggere tutto, lascia una firma tra i commenti. Grazie

martedì 13 maggio 2008

Omaggio a Charles Baudelaire

Questo articolo non vuole essere un'istigazione all'alcolismo: le controindicazioni dovute all'uso eccessivo di alcolici sono tante e tali (o come direbbe il mitico Apolo, ci sarebbe da parlare per ore!) che mi sta venendo voglia di scrivere qualcosa sugli effetti nel breve e nel lungo periodo. Forse un giorno lo farò... Ora vorrei più semplicemente far conoscere anche a voi un passo de “Lo spleen di Parigi” che ho letto per caso (in un libro di brocardi latini in uso nella prassi forense, sotto la voce in vino veritas...) e che a me è piaciuto. Buona lettura.
Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi. E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull'erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l'ebbrezza è diminuita o scomparsa, chiedete al vento, alle stelle, agli uccelli, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è; e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l'orologio, vi risponderanno:”E' ora di ubriacarsi! Per non essere gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare”.
Tratto da “Lo spleen di Parigi”