giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale a chi vuoi tu...

Buon Natale Gesù bambino!
Ho sentito dire un sacco di cose sul tuo conto, non perchè io sia in grado di predire il futuro, ma perché il futuro è già stato e ad ogni Natale torna ad essere il presente, pur continuando ad essere passato e futuro nello stesso momento... Sembra così complicato, eppure avviene con una semplicità talmente grande che risulta troppo difficile da descrivere...

...Certo che però espressioni come “il figlio dell'uomo” oggi sono un po' equivoche, non come quando eri giovane tu. Intendo quando eri giovane per la prima volta, visto che ogni anno a Natale nasci, e quindi per te la giovinezza torna ogni anno perché ogni anno tu nasci, cresci e ogni anno hai tutte le età, in quanto torni a nascere periodicamente, per cui la tua età dipende dall'anno che si prende come punto di riferimento...

Quest'anno, come d'altronde ogni anno, nasci proprio a pennello, cioè preciso, fiscale: sempre il 25 dicembre: cacchio che precisione! Non nasci mai in ritardo rispetto alle scadenze ospedaliere, oppure in anticipo: no, sempre il 25 dicembre! Preciso. Sarai mica svizzero?!
Ma dicevo cadi proprio a fagiuolo: in tempo di crisi! Dicono di te – o se non lo dicono loro lo sto dicendo io – che tu sei uno tra i più grandi economisti della storia! Abbiamo avuto modo di vedere che Marx non funziona, e proprio qualche tempo fa anche il liberismo e il suo sistema capitalista si sono mostrati nella loro debolezza e fragilità, logorati da mali intestini... E adesso arrivi tu, con i tuoi modelli, quelli che ci proponi da sempre: l'amore verso il prossimo, l'umanità al centro di tutto! Un' economia basata sull'umanità, l'amore verso il prossimo e la fiducia reciproca! Cacchio, sei stato... sarai...ok, sei...si, va bene sei! Sei un genio! Un'economia sostenibile: meno frenetica, meno doppiogiochista, meno crudele ed infida. Un'economia tranquilla, relaxed, con al centro le persone, l'affetto, la vita e non il profitto, l'affanno, le trame e l'inganno: un'economia in cui i soldi non contano, perché ognuno ha tutto ciò di cui ha bisogno, e non essendoci consumismo, non avrà false necessità che possano giustificare la corsa sfrenata all'arricchimento senza guardare in faccia a nessuno, e non avrà particolari bisogni, perché l'umiltà, l'umanità e la fraternità faranno in modo che se uno ha un bisogno ci sarà sempre qualcunaltro pronto ad aiutarlo: chi non da una mano ad un amico?
E allora, Vostra Eminenza, che aspettiamo a interpretare la Bibbia pure in chiava economica!...

Ok, basta con queste elucubrazioni mentali, è Natale e io sto a perde tempo per scrive due fregnacce e per fa l'auguri a voi! Vado a fa qualcosa de utile...

...BUON NATALE a tutti!


martedì 23 dicembre 2008

Omaggio a Pasolini

M'è capitata sotto gli occhi per puro caso, cliccando su un link sbagliato, quindi ora la posto...
"Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d'esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c'è solo l'ombra.
E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest'angoscia che monta dentro al seno;
essere solo."
Pier Paolo Pasolini

martedì 9 dicembre 2008

Al di la dello spazio e del tempo...

Avete mai sentito parlare di “humour inglese” o di “ironia nepalese” o di “comicità tutta italiana”? Cominciate pure a dimenticare queste espressioni ormai obsolete! Oggi il mondo è cambiato, il mondo è più grande, è globalizzato. Oggi il mondo è bello perché è vario! Con la globalizzazione anche il/lo/la/i/gli/le humour sta assumendo una dimensione che va al di là delle Colonne d'Ercole, è qualcosa di rigenerato che supera le barriere territoriali, che prescinde dai confini dello stato di appartenenza: il/lo/la/i/gli/le humour sta colonizzando nuove terre, sta prendendo di ogni patria cultura un pezzo per farne un mosaico caotico ed irregolare, vario, ma bello perché vario; il/lo/la/i/gli/le humour sta per abbattere muri e muretti, mura e muraglie con sopra cocci aguzzi di bottiglia, raderà al suolo intere foreste in così poco tempo che manco mach5 potrà fare di meglio; il/lo/la/i/gli/le humour cancellerà le frontiere, eliminerà i continenti, farà sciogliere i ghiacciai artici e le terre antartiche,... Ed ognuno, grazie a il/lo/la/i/gli/le humour, potrà finalmente digievolvere e sentirsi, veramente 'n' pienamente, un cittadino del mondo! Insomma, come saggiamente disse il Provenzan Simonetto Salvani, “un altro piccolo passo per l'uomo, un altro grande passo per l'umanità”.

Let me see and let me know,
let me be and let me do...

Don't be silly,
don't be rude,
just relax and take it good!

20.11.08 - Macerata

venerdì 5 dicembre 2008

Quel luogo in gergo chiamato ufficio: il WC

Come irrompere nella breve tranquillità della defecatio, in quel luogo dove prendere la giusta concentrazione è già un debito:

1. Incoraggiare e applaudire ogni volta che qualcuno rompe il silenzio con un rumore corporeo.


2. Dire: "Minchia, quest'acqua e' fredda!".


3. Picchiare il marmo con l'anello e dire "Oh, perbacco, il mio occhio di vetro!".


4. Dire "Hey, non ho mai visto un colore simile dapprima!".


5. Fare dei versi veramente forti per 30 secondi e poi lasciare cadere un melone dentro la toilette a un'altezza di 1 metro e mezzo. Sospirare rilassato.


6. Dire "Non posso credere di aver prodotto tutto da solo??".


7. Dire "Humus, si mi ricorda l'Humus!".


8. Dire "Interessante, oggi galleggia invece che affondare!".


9. Dire "Lo sapevo che il buco dello scarico era un po' troppo piccolo. Come faccio adesso?".